Tra luci di lucciole abbagli di fate.
Fango ai piedi, intriso di paure vomitate
da esploratori coraggiosi.
Anche disposti ad onorare il limite,
se necessario.
I canti preghiera sono vibrazioni totalizzanti
che non riconoscono alcun paletto, né difficoltà.
Il suono profondo del suono dei tamburi è sostegno incessante.
Piove, nel bosco di notte, sui corpi seminudi
lavati dalla pioggia e asciugati energicamente dal vento di montagna.
Impossibile ammalarsi nel transe di preghiera.
Si può anche accettare con umiltà labluzione nelle gelide acque del fiume
che sempre romba.
Determinata pulizia.
Un intenso e profondo contatto con la natura, con il suo suono, con il rombo della vita che scorre sotto i piedi e sopra le preghiere.
L’acqua del fiume, il ciclo della vita.
L’eternita’ del vento e la brevita’ della vita di una lucciola. Ed in mezzo, gli uomini.
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così è.
e che così sia.
🙂
A.
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