Ovunque si tessono cerchi

secoli

Sono immersa in uno dei set di Italian Sud Est!

Sto aspettando stanca ma motivata, subendo paziente l’inteso traffico delle auto nel rovente piazzale antistante la stazioncina di Tricase. Attendo la tutor del corso di un PON Scuola terminato qualche settimana fa in cui ho curato il modulo sulla comunicazione tra genitori e figli. Sono stata invitata in pizzeria dalle corsiste a trascorrere una serata con loro: 19 mamme e 1 papà (!) di un suggestivo paese nel sud del Sud dei meridioni d’Europa.
serre
Rifletto nell’attesa sulla bellezza del paese. Tricase e il Palazzo in centro; il bellissimo presepe vivente, tradizione di tutti gli inverni dall’odore di pittule e miele; Tricase porto, scogliere di acqua trasparente raggiungibili passando accanto alla plurisecolare quercia vallonea paziente e sacra anima verde sopravvissuta agli scempi della modernità rivestita d’asfalto.
querciavallonea
Lorenza, la tutor, arriva a passo veloce, sguardo vispo, intenti propositivi, come sempre!
Testa curiosa nei confronti della vita ed estremamente attiva, adatta a fare la tutor di un corso le cui iscritte si sono rivelate persone splendide, tutte. Attente. Disposte a mettersi in gioco; e per ciò anche in discussione. Medaglia d’onore all’unico genitore uomo che ha frequentato con coraggio costante un cerchio di donne (reale mica metaforico vista la mia usuale scelta di lavorare disponendo le sedie in circolo).
gamingsimulation
La Dirigente dell’Istituto è una donna (e sì, anch’ella, così come la segretaria! ☺ ) che appartiene a quella categoria di lavoratori che si dimenticano i diritti sindacali e la scuola diventa casa. Educatori nel sangue.
Al momento di programmare il corso mi fece una chiara richiesta: dottoressa usa i tuoi metodi di lavoro, di cui sento tanto parlare bene. Genitori e insegnanti con cui hai già lavorato si ricordano di te e mi chiedono continuamente di partecipare a un tuo corso. Per questo è stato anche difficile selezionare i richiedenti in quanto le domande eccedevano di molto il numero massimo previsto.
slidecomunicazioni

Con questa responsabilità sono entrata la prima volta, e le successive, nell’aula riservata al “gruppo pon”.
plenarie
Le ritrovo tutte le mamme-donne-femmine del gruppo pon la sera del caldo afoso davanti a una pizzeria che avrei subito avuto modo di apprezzare. Vado loro incontro serena, accaldata, stanca dicevo. Al posare del passo ad una distanza tale da consentire i primi saluti una di loro mi abbraccia decisa e mi regala dei baci che in Salento definiamo “de core”.
Sono spiazzata.
Sentivo il loro affetto, in particolare quello degli ultimi giorni del corso; elaboravano di malavoglia il lutto del distacco. Ho accolto con onore i loro doni ricordi. Una piantina con due farfalle in tulle bianco  e un magnifico mandàla fatto a mano.
mandala
Ricami di bianco per amplificare benevolenze.

Sentivo il loro dispiacere nel salutarmi, quell’ultimo giorno di lavoro; saluti e dolcini (noi meridionali siamo fatti così: sentiamo i dolori in modo così esagerato che abbiamo bisogno di sancirli con feste e dolci).
Ma quell’affetto fresco, deciso e diretto arrivatomi addosso con quei baci, e gli abbracci e i sorrisi felici e tristi, mi sono entrati dritti nel cuore e nello stomaco. Brividi sulla pelle. La testa, presa di sorpresa, non ha fatto in tempo ad inviare il consueto comando di serena, apparente (quasi)indifferenza, dote inderogabile nel bagaglio dei praticanti la sfuggente arte della mediazione relazionale.
Consulenti della e nella comunicazione. Facilitatori di setting formali e, follìa!, informali!
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A Tricase ho lavorato con madri, donne, figlie e anime, disposte ad imparare cose nuove, a ricordare quanto dimenticato; a (ri)sentirsi tutto sulla pelle. A farne strategie non solo per aggiustare il tiro nelle dinamiche familiari ma, anche, voglio dire soprattutto, per attivare processi evolutivi personali, decisamente interiori.
cambiareposizione
Questo è quanto loro mi hanno confidato.
Per la fiducia che m’hanno accordato e manifestato,
io le ringrazio.

Guarda questo link…

58 pensieri su “Ovunque si tessono cerchi

    1. mi piacete troppo! siete duesplendide persone tanto simili e TAAAANTO meravigliosamente diverse, almeno ai miei occhi.

      Grazie per l’aiuto sul link! Mi insegni?

      Ciao fortedonna (ed altro che qui non dico 😉 )

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  1. adesso ho capito! vedendo il mandala che ti hanno regalato! Qualche anno fa ho fatto un centro all’uncinetto costruendolo pezzo pezzo tra la meraviglia dei miei familiari che non capivano perchè mi ostinavo a fare un lavoro così complicato.
    ERA UN MANDALA! E’ UN MANDALA che uso durante il periodo di Natale sul tavolo dove è scolpito un altro mandala…….
    Ciao

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  2. Carissima Antonella ,le tue parole come sempre sono pien di dolcezza,di significato.Le persone che non conosco tricase,il posto dove siamo andati a mangiare la pizza (ERA BUONISSIMA),il cammino che abbiamo fatto insieme per tanti incontri al pon ,tu sei riuscita a descriverlo con una semplicita’, con una freschezza unica.come dice la tua amica patrizia mentre divora degli spiedini che tu ai un modo tutto tuo di comunicare le tue esperienze,io aggiungo che sei una amica che avro’ sempre nel cuore.non manchero’ di fare da passaggio per riferire quello che tu ai scritto su di noi.Un gorte abbraccio ,ciaoooooo. SPERO DI AVERE UNA RISPOSTA.

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    1. potresti non averla?! Non fosse altro che per ringraziarti del piacere che mi dai con la tua presenza tra i commentatori!
      Grazie, ancora, delle belle parole, del generoso affetto, della profonda fiducia.
      Magari, cammineremo ancora insieme; magari anche tra sentieri di terra vera…

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  3. Antonella,ogni volta che mi capita di passare vicino al computer,e come se mi chiamasse,se mi invitasse a scriverti.Da quando la tutor ci disse di scrivere ,di raccontarci (chi sono io )e diventato cosi’ semplice usare la tastiera,prima ero una schiappa(si puo’dire)non lo so’.Prima non avevo il minimo interesse a scrivere a qualcuno ,invece adesso e’tutto fantastico ,dialogare.Il pon mi e’ servito tanto,mi ha dato molta fiducia in piu’.E ogni volta che mi fermo a pensare (chi sono io )capisco ,quanto sono importante per tante persone al di fuori della mia famiglia.E se ognuno di noi prendesse carta e penna,o scrivesse al computer (chi sono io) e dividerebbe quel( sono io) in percentuali capirebbe tante cose su se stesso.Io lo fatto al pon e vi posso dire che ho cpito molte molte cose in piu’.CIAO A TUTTI A TE ANTONELLA,E A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTO COMMENT.

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    1. In questa giornata molto intensa ho trovato anche il tempo di andare 50′ min al mare!
      Di riposare, nè per impegni nè per svago, non se ne parla proprio! 😉

      Non ho dimenticato che mi hai chiesto come si fa ad aprire un blog, sai? E’ che non sto lavorando con il computer in questi giorni, sono molto in giro e mi sto stancando tanto. Appena ho un secondo di testa tranquilla ti scrivo per mail.
      Intanto, buona di domenica di sole, mare, scogli, vento a noi tutte!!!!

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  4. Grazie tante,Antonella che ti ricordi di me.Io stamattina non riuscivo a dormire mi sono alzata presto ,e poi mi son detta mi metto al computer a scrivere.Ieri mentre ero al mare mi sono concentra a pensare e sul taccuino del pon ho scritto questa poesia :
    Il mare E’ un pomeriggio molto bello,
    sono in riva al mare, l’acqua si infrange dolcemente sugli scogli.
    I bambini giocano felici, con schizzi e schiamazzi,
    un bimbo piange
    ha tanto fame.
    Il tramonto iniziava a fare capolino,
    le barche tornavano nel porto,
    eravamo rimasti in pochi sugli scogli.
    Per un istante ho un brivido di freddo,
    e’ arrivato il momento di tornare a casa.
    NON SO’ SE SEMBRA STUPIDA COME POESIA MA MI PIACEVA E’ TE L’HO SCRITTA,
    CIAO DA CLAUDIA.

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    1. nel tirare fuori parti di sè, se lo si fa con cuore “semplice”, non esistono pensieri stupidi.
      Esistono migliaia di modi di tirarli fuori: tantissimi modi per scriverli e poi tantissime altre forme (disegni, pittura, musica, danza, ecc ecc); ma non esistono modi stupidi!

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  5. Bello, vedere, leggere e soprattutto sentire dentro, dentro nel profondo del cuore riaffiorare nuovamente quelle emozioni che fortunatamente ho vissuto. Per questo ti ringrazierò sempre. Si ho ingerito una dose(spero infinita) di tranquillità, serenità e mi sento finalmente LIBERA e voglio vivere ogni momento, ogni istante, senza farmi sfuggire niente di questa meravigliosa VITA.Un grosso BACIONE.

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      1. Davvero bello questo post.
        Non ti conoscevo e tramite quanto abilmente hai scritto, ho avuto modo di capire che persona tu sia.
        Le immagini che hai inserito, hanno facilitato e reso ancora più armonioso ciò che volevi comunicarci!

        Ciao, Antonella

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      2. Buongiorno gentilissima omonima 🙂 E ben trovata!
        Grazie per il commento; mi auguro che, piaceri estivi permettendo (e calura!), ci si ritrovi in giro per le casette di questo gradevole villaggio, dove mi pare non ci si annoi!
        Un abbraccio,
        Anto.

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    1. il lavoro è stato durissimo.
      sul piano fisico è stata guerra senza tregua.
      ora ho il sostegno dei fiori di Marta: brasiliani e tibetani, forse anche australiani. Un bel bouchet-bomba! 🙂

      A domani, che ho da dirti.
      Un bacio.

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  6. ciao Antonella,sono Lorenza,tutor del corso Pon di tricase, che tu egregiamente hai saputo descrivere. Mi è sembrato di rivivere splendidi momenti, in cui mi sono sentita pienamente in sintonia con il tuo dire, il tuo fare. La nostra esperienza ci ha portato a dare e ricevere recipocamente sentendo che , insieme alle meravigliose corsiste , stavamo crescendo insieme a scuola. Abbiamo saputo scoprirci, giocare, emozionarci, metterci in gioco, come solo noi donne sappiamo fare. Grazie di cuore Antonella, splendida esperta, ottima amica,bella persona. Mi auguro altre esperienze professionali nelle quali possa, così come sapientemente mi hai descritta, essere “testa curiosa alla vita” .E’ vero mi connota il termine “curiosa” associato alla “VITA”.uuuuuaaaaaahhh. Grazie di cuore cara amica: è stata una bella esperienza. DAVVERO. a presto Lorenza

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  7. Mi ci è voluto un bel pò per decidere di scrivere non certo perchè non mi fa piacere ma per quella sensazione di voler rimanere radicata nell’oblio dei ricordi , quasi a non voler sconsacrare ciò che è stato. Il cerchio, il Nostro Cerchio, è insostituibile. Le contraddizioni che da sempre mi hanno come perseguitata sono diventate il senso della mia vita e ho finalmente capito che non volevo ascoltarmi. Ora so chi sono io e perchè lo sono grazie a te che, con quei lievi movimenti del capo al momento di ascoltare non dicevi ma spingevi tutti noi ad aprirsi.Il ricordo è un tesoro dove gli spaccati di vita altrui insegnano, dove anche il silenzio altrui dice tanto,dove chi ha voluto dissetarsi lo ha fatto. Non è lo stesso scrivere perchè mentre guardo il monitor non vedo i tuoi occhi che tante volte mi hanno lasciato col fiato sospeso in attesa di risposte che immancabilmente sono arrivate. PON Tricase

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    1. Neanche io leggendo ho visto i tuoi occhi, ma… quanta commozione tra le forme delle lettere e gli spazi bianchi…!

      Nei ricordi non si deve “restare”: da essi si parte per vivere nuove avventure. E’ il modo migliore per onorarli, per riconoscerne, come tu sapientemente scrivi, la sacralità!

      Sono molto dolci le tue osservazioni sul mio modo di comunicare; ti ringrazio… con timidezza! 😉

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  8. Il cuore è tronfio d’orgoglio per il tempo che mi hai dedicato perchè sono sicura che le tue giornate siano anche anche sin troppo piene d’impegni. La “pillola di saggezza” è arrivata e io ho sentito e visto. Avidamente ho letto ogni singola parola e ho dissetato la mia sete di sapere. Ho chiuso gli occhi: sono le 22:40 del 22/07/2008…ti vedo assorta a leggere il mio commento cercando d’individuarmi tra venti corsisti…occhi lucidi…lieve rossore sulle gote…una ridda di pensieri affollano la mente e poi…la tua professonlità prende corpo nelle parole che mi scrivi. Non passa inosservato il volermi, poi, rendere partecipe delle tue emozioni quasi a volermi dire che innanzitutto è l’essere umano che mi parla. Grazie, anche per questo!

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  9. Perchè mia figlia quattordicenne dopo un breve sguardo ai messaggi che ti ho mandato dice che è strano che persone adulte e stressate siano capaci di tanta mielosità? Sembra che non acetti che i sentimenti non abbiano età!Un abbraccio e un sorriso

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    1. oppure, e la capisco, si stupisce che “persone adulte e stressate” abbiano il coraggio di esprimere le proprie sensazioni senza timore di essere derise o equivocate.
      Non è una riflessione sbagliata la sua: è un’adolescente che si osserva intorno, evidentemente e ciò che la società, nel suo insieme, le mostra non è certo confortante.
      Silenzi, sguardi diffidenti, estraniazione. Per l’affetto pare ci sia poco posto; tanto che quando viene manifestato a chi osserva (e non è in “quel” processo) sembra comprensibilmente “mieloso”.
      Se non avessimo più o meno tutti queste difficoltà ad esprimerci con seplice libertà, che bisogno ci sarebbe che l’Unione Europea stanziasse dei fondi per sostenere progetti come i PON? 😉

      Un affettuoso saluto alla tua figliola.

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  10. -sono la figlia di pina-
    Non è tanto il punto di ciò che la società mi dimostra, ma più che altro è perchè ognuno sembra perdere la propria anima, quello spirito pronto ad amare non solo nelle situazioni di difficoltà, ma anche quando una persona non ne ha bisogno. per me è questa la vecchiaia vera e propria. è come quando qualcuno giunge ad un punto medio tra due obiettivi e si ferma la…convinto che andare avanti sia solo un pericolo. gli adulti sono così. non hanno freschezza o purezza d’animo…si scordano di ciò che sono stati e questo provoca stranezza quando invece una minima parte della loro essenza spirituale viene a galla. lo puoi notare solo quando cominci a scrutargli dentro che hanno una parte soggettiva molto ampia. finchè sei giovane (fino ai 25 anni circa) ti batti per tutto: diritti, opinioni, il posto di lavoro, la felicità, la vita. poi tutto sembra concludersi. sei divenntato adulto. le lotte sono 2: soldi-figli.
    e dov’è finito il vero essere se stesso??? lo possono trovare solo i vecchi amici, quelli di una vita, quelli che non ti hanno mai abbandonato. ecco perchè i grandi fanno fatica a diventare amici di chi iniziano a conoscere. invece, nel vostro gruppo forse quella parte è uscita di tutti… anche se non vi conoscevate tanto…. però nessuna speranza che questo si manifesti oltre. io spero che arrivando a tale età saprò riconoscere ancora quello che c’è sotto il vestito della maturità adulta, guardare i principi secondo i quali cresco ora e mantenere anche nelle situazioni critihe la mia personalità, non alterandola.
    in sintesi: gli adulti non sanno più che non esiste solo la raazzionalità oggettiva.

    saluti…..

    by vale

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    1. la tua analisi è oggettiva, cara Valentina. Tristemente reale.
      Con le dovute eccezioni, sicuramente. Ma di questo, e su questo, ci sarebbe moltissimo da parlare…
      Mi fa piacere condividere dei pensieri così lucidi con un’anima che sta diventando grande.

      Un carissimo abbraccio!!!

      Anto.

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  11. a me piace molto guardarmi intorno e capire ciò che succede…penso che sia proprio questo l’egocentrismo osservatore umano: sapersi mettere al centro di tutto per riuscire bene a guardarsi intorno, fermarsi, congedarsi da tutto ciò che ci tiene occupati e rendersi conto che noi siamo da soli un cinquemiliardesimo di tutto ciò che può avere il minimo delle nostre capacità. farsi ruotare tutto intorno a volte non è tanto negativo come si può pensare.
    il negativo è quando, da centro assoluto del tutto, vuoi essere guardato come tale. la persona osservatrice ora è quella che diventa osservata per forza di cose. secondo me bisogna essere razionali nell’egocentrismo, non averne carenza tanto meno eccesso.
    sbaglio in questo?????

    by vale

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    1. se il silenzio fosse anima
      griderebbe al profondo del cuore
      che nulla più di me
      è ciò ch’io voglio far contento.
      ma l’anima dentro medita,
      per altre anime ancor più vive
      e altre ancor vestite d’orgoglio
      e altre che gloriano l’eterno
      e altre che il silenzio…
      lo fanno tacere,
      da lacrime amare,
      o forse sudore dei giorni vuoti di sguardi…
      e l’anima mia comincia a contemplare
      il più buio sentiero che forse un giorno
      affogherà nel mistero di un vano ricordo
      e tutto ciò che intorno c’è
      fa parte ora di me
      e io di lui.
      infinite anime ora giacciono in me.

      by vale

      ti piace la mia poesia??? riflessione riguardo l’egocentrismo…

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      1. hai scritto dei commenti molto profondi.
        mi fa piacere rileggerli con calma. e “rispondere” 😉

        Cosa ne pensi invece tu del mio post? O del blog? Mi farebbe piacere avere un tuo parere.

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      2. cara Valentina, ma sei sicura di essere “solo” un’adolescente?! 😉
        Ho riletto questa poesia ed è molto, molto densa.

        “e tutto ciò che intorno c’è fa parte ora di me e io di lui”!!!

        Ti auguro Buona Vita!

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    2. in realtà, essere egocentrici significa esattamente l’opposto del “mettersi al centro di tutto….per congedarsi…”da noi; è “quel negativo” di cui, chiaramente, parli dopo; ma è molto bella, fresca direi, questa percezione che tu ne dai in prima battuta.
      L’egocentrismo sano su cui tu rifletti, e non sbagli in questo, si chiama (più specificamente) “locus of control”: cioè la capacità di riportare a sè la respons-abilità delle prorpie azioni, sia di quelle che ci gravano addosso come peso, che di quelle che ci consentono un ritorno in termini di soddisfazioni!

      Come riflessione molto personale, ci ho tenuto a parlarne durante le lezioni del PON, l’Uomo farebbe cosa molto saggia per sè, sempre ammesso che faccia ancora in tempo, a ritornare al più equilibrato concetto di circolarità, piuttosto che a quello di verticalità (da cui si origina e in cui si rinforza, l’egocentrismo).

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  12. penso che sia un blog che aiuta molto a riflettere sui particolari di cio’ che ci circonda e capire la vera anima che si nasconde in ciascuno di loro…
    il modo in cui scrivi è come se permettesse ai lettori di entrare in quelle parole ed essere quasi osservatori di ciò che tu osservi, vivi e descrivi…

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  13. La sensazione è indescrivibile nel leggere ciò che mia figlia pensa del tuo blog perchè rispecchia alla lettera anche le mie impressioni: arrivare alle persone indifferentemente dall’età anagrafica e dalla differenza generazionale non fa altro che rafforzare la mia convinzione di aver conosciuto una persona davvero speciale. Grazie…inchino

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  14. ho letto avidamente commenti,analisi profonde,sopratutto di Vale,anima adolescente e ho apprezzato le considerazioni di Pina la mamma e della mia esperta Antonella. mi piace pensare all uomo nella sua circolarità,mi dispiace il cinico scetticismo di Vale alla quale vorrei dire ke emozioni,sentimenti,quando sono veri e autentici,non hanno età e sanno esprimersi senza riserve.è bello,e spesso questo l ho detto nel nostro cerchio,essere capaci,così,semplicemente,di comunicare al mondo,alle persone che ci sono vicino che ognuno di noi,con i propri vissuti e le proprie storie diventa portavoce di altri vissuti e altre storie. quello che conta veramente è non perdere, freschezza tipica del nostro essere bambini, generosità tipica del nostro essere donne,sincerità che caratterizza l animo puro della persone e poi…bisogna essere capaci di mettersi in gioco,sempre,sapendo che accanto ci sono persone splendide,come Pina e Antonella e Claudia e Angela e… e….che sanno ascoltare e riportare esperienze e vissuti di vita che ci permettono di inserirci in un rapporto felicemente ecosistemico. ne approfitto per salutare Claudia che mi ha fatto avere una sua missiva.le chiedo di indicarmi il blog che mi ha detto di aver aperto. mi congratulo con lei perchè ha dimostrato di voler accettare il gioco del cerchio,della comunicazione, della vita. un bacio a Valentina,splendida adolescente che promette già di diventare una grande donna,un inchino ad Antonella e a Pina. con affetto,soave ricordo…Lorenza

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  15. cara Amica mi scuso x le mancate chiacchere tra donne. Mannaggia… tempo tiranno… e sacrifichiamo, in nome di doveri lavorativi quello che poi ci serve davvero: una bella conversazione che , da’ linfa a questo arido mondo di carte nel quale siamo sommersi Ebbene sì, se venisse meno lo splendido rapporto con i nostri SPLENDIDI alunni il nostro lavoro diventerebbe arido laboro merd… cartaceo! Cara amica quanti soavi ricordi! Ahimè…ferita che si apre ogni volta che incontro i genitori, ieri carichi di aspettative, oggi delusi. già i PON! il nostro un successo, ma poi, niente ricaduta, niente genitori pionieri che, nello scoprire sè stessi, non potevano ancora essere pronti ad aiutare altre donne pronte a conoscersi, ad accettarsi, ad amarsi. E poi, cara amica, tante anche le mie aspettative: pronta ad emozionarmi, a condividere INSIEME storie di vita, a continuare a crescere come gruppo coeso e… tu lo sai… lo era davvero. Grande rammarico! Hai imparato a conoscermi, mi hai definita “curiosa della vita”. Niente di più vero desiderosa di dare, di prendere , di vivere insieme a persone che, e tu lo scopri ogni giorno, che hanno bisogno di conoscersi, di comprendere, di accettarsi, di amarsi. Genitori desiderosi di dare il massimo ai loro figli, di riscoprirsi, di condividere di esserci. Tesoro quando parto coi miei soliloqui ..poi vado a ruota libera. Ti saluto…abbraccio cosmico.. sguardo complice.. sintonia. Soave saluto amica mia. Proverò a chiamarti in questi giorni. Firmata:amante della vita. Lorenza

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    1. con i genitori potresti tentare di “costruire” la possibilità di continuare l’esperienza. Se ne hanno il piacere, se ne sentono l’utilità, si rendereranno disponibili; a quel punto potrei impegnarmi a preparare un programmino didattico ad hoc.
      Che ne dici?
      farlo prima, rischiando di lavorare a vuoto non mi va, non ne ho il tempo e mi dispiacecerebbe se si rivelasse infruttuoso.
      Magari, fammi sapere!
      Un affettuoso abbraccio,
      A.

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