Sabbie confuse di fango e d’oro

“Avalon sarà sempre accessibile per chi saprà trovare la strada: ma se l’umanità non vi riesce, allora forse questo è il segno che non è pronta”.
passaggi
Ritrovare l’antico senso. Il filo perso delle linee di forza.
Finché si sceglie di restare.
Per molto tempo stivali di tetro piombo si impongono al posto delle chiare ali.
mediocrita'
Paradossi d’instabilità consapevole.

Quanto più si è nell’urlo tanto più il silenzio è ovattato.
offerende

Con piedi lievi sfioro attraversandole sabbie mobili dal colore di fango scuro.

42 pensieri su “Sabbie confuse di fango e d’oro

  1. Annwyn o se preferisci Avalon come indica la tua mappa. L’essenza celtica è importante per trovarla, solo i più meritevoli possono vederla volando sopra le sue nebbie e rubando le sue belle mele. L’isola dei beati.
    Dimentica i Castelli dei falsi Re e raccogli la spada vicino all’albero, troverai compagni fedeli che hanno il tuo stesso sguardo. L’umanità si accorgerà di te e riuscirai ad intensificare il filo. Allora sarà pronta? Forse no. Ci troveremo tutti insieme vicino al calice in un banchetto felice. I cancelli e le porte della percezione verranno aperti, il tuo falco pellegrino volerà in alto e si appoggerà sulla tua mano. Pronta ad un altro volo.

    Sun

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      1. Ogni apertura alare e ogni messaggero ci può far entrare in contatto con chi sta al di là della grande montagna. La speranza di poter comunicare al di là di ogni sguardo. I falchi e anche gli Elfi posso vedere oltre.

        Grazie

        Sun

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      2. Quando sono stata in Rep. Ceca ho conosciuto un ragazzo finlandese: lo sguardo, i silenzi, i movimenti, la sua energia, mi hanno portato a dirgli in un inglese pateticamente coraggioso ma chiaro: tu sei un elfo! Lui mi ha guardata con stupore e subito dopo ha chinato il capo in segno di onorato ringraziamento.
        Due sere dopo l’ho sentito suonare la chitarra nel tepee ed ho avuto la certezza (tutta mia lo so) di non aver sbagliato 😉

        Grazie a te.

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  2. L’urlo del silenzio quasi impercettibile,viaggio in un mondo interiore dove le sabbie mobili per un signolo istante ci coprono..sta a noi tirarcene fuori..bella e paradossale l’immagine di quel cimitero,forse hai ragione tu pura illusione ottica per chi la vuole vedere così..
    Ciao
    Angela

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      1. Stavo riflettendo sull’immagina di quel cancello forse un po’ arruginito dal tempo, la sensazione che mi evoca è di prigionia a metà (essendo facile da scavalcare).Mi sembra come se chi guarda si sente chiuso all’interno, dove in realtà dovrebbe avere le chiavi, visto che è chiuso dall’interno. Spostare la pietra è facile. Non pesa molto. Un cancello sta esattamente a metà: protezione, chiusura,delimitazione di due spazi conosciuti e sconosciuti.
        Se guardo oltre il cancello vedo una natura abbandonata e le mie azioni potrebbero essere diverse: sistemare la vegetazione per consentire il passaggio oppure restare dove sono. Invece mi incuriosisce sapere della scelta di questa immagine da parte tua…
        Mi sono accorta che come sempre la mia mente si arrampica in significati ed interpretazioni sterili, cercando la soluzione in un segno, elemento visivo, solo che qui è come affrontare due piani di una stessa realtà.

        Ciao

        Sun

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      2. La natura che si vede oltre il cancello si sta…naturalmente riprendendo i propri spazi, prima addomesticati dall’uomo (uso il concetto di addomesticato nella sua accezione attuale, purtroppo, e non secondo etimologia).
        Il vero sentiero lo troviamo solo se abbiamo il coraggio di esplorare ciò che è “naturalmente incolto”.
        Ed è una sfida. La seconda.
        La prima è quella della prima immagine: una persona ha intuito il varco; non sappiamo se lo oltrepasserà, ma intanto è riuscita a capire che esiste. Un’altra è distante e se ne sta allontanando sempre più; cammina inconsapevole di quanta distanza sta mettendo tra sè e il Mondo (quello sottile, quello che ha un pre-senso).

        Ci sono esseri viventi che facciamo vivere tutta la vita in giardini lindi e coltivati ed altri in zoo. E facciamo loro credere che quella è la vita.

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      3. Grazie per la tua risposta, sei una delle poche persone che riesce a farmi rimanere immobile sentendo nell’aria il rumore delle tue parole.

        Grazie ancora e se posso permettermi buona serata

        Sun

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      4. “La prima è quella della prima immagine: una persona ha intuito il varco; non sappiamo se lo oltrepasserà, ma intanto è riuscita a capire che esiste.” ripensavo a questa tua risposta riferita all’immagine dell’albero e dal “varco” creato forse dalla natura nel suo tronco e riflettevo su quello che per me è un albero. Il primo mi riporta a «Foglia» di Niggle in cui Tolkien rappresenta se stesso e la sua opera, oppure ad accostamenti più tradizionali come l’albero del mito e l’albero delle fiabe. Passando quel varco è impossibile non entrare in contatto con gli Ent o accostarsi al “Segreto del bosco vecchio” sentendo un richiamo al Vento Matteo. Gli alberi per me oltre che varchi per incontrare la natura li vedo come Signori Eterni che sorreggono il cielo di un altro mondo, tutte le volte che mi siedo ai loro piedi e appoggio la schiena al loro tronco è come se entrassi in contatto con la genesi, l’inizio. Tu invece perchè pensi che un albero possa essere un varco? Forse dalla foto? Forse anche tu in un mondo parallelo alla Harry Potter vedi nel binario 9 ¾ della stazione ferroviaria londinese di King’s Cross dove devi fare un grande salto senza farti vedere dai Babbani, perchè ai loro occhi quel binario non è visibile.
        Quindi se per te è così: un grosso respiro, prendi la rincorsa e via…….attraverso il varco 🙂

        Ciao

        Sun

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      5. Forse anche tu in un mondo parallelo alla Harry Potter vedi nel binario 9 ¾ della stazione ferroviaria londinese di King’s Cross un varco dove devi fare un grande salto senza farti vedere dai Babbani, perchè ai loro occhi quel binario non è visibile.

        Scusa avevo dimenticato una parola

        Sun

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      6. Cattivi pensieri subito passati,proiezione di ricordi dolorosi,è chiaro che preferisco stare dalla parte della luce,della vita,anche se guardando quel cancello mille pensieri si addensano e chi la fa da padrone è sicuramente madre natura…bellissimo post che fa riflettere e a lungo.
        Ciao
        Angela

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  3. Non so commentare propriamente perchè sono schiacciata, shakerata, scioccata, felice, sconvolta.
    Non crederai alle tue orecchie quando, solo e soltanto dal vivo e tenendoti abbracciata stretta, ti racconterò una storia.
    In realtà non ti stupirai. E sorriderai leggera.
    Mio angelo, oceano di amore e beatitudine.
    sai che mi manchi…

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    1. eh, mi conosci bene…sai che in realtà è da taaaanto tempo che non mi accade più di stupirmi degli umani accadimenti. 🙂

      Mi accade però sempre di stupirmi e commuovermi delle nuvole di rosa e arancio colorate…dei ragnetti che si mettono in posa sui petali improbabili d’autunno…dei fuochi d’artificio che esplodono nei cieli delle 20,00 di sera…ecc…ecc..ecc.. 😉

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      1. (non) Ti stupirai, amore mio, di donne che corrono coi lupi, ma in australia, di donne che sentono connessioni potenti con esseri posti nell’altro emisfero.
        Donne dagli occhi chiari, come i tuoi, ma con differenti mari nel cuore.
        (non) Ti stupirai.
        ti ricordi quando tornando da una serata mi fermai a casa tua per un massaggio?
        E del disegno sulla schiena ti ricordi?
        Affiorano nel silenzio grato della mia mente in riposo.
        🙂

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      2. Come faccio a resistere?
        Come posso aspettare due settimane?
        Bene, ti dò solo un assaggio che non è sufficiente per un post, ma di questo ne parleremo poi.
        (grazie per la correzione)

        Dear Francesca,
        you’re Portone…the Big Door!
        Stay open, big door, so that many may pass trough you!
        Many seeds, many words, many friends, loves, children.
        The Goddess awakens – the doorway to Avalon – a portal to the SACRED RED Earth!

        Ti ci vorrà poco per tradurre, ma non potevo farlo io per te…e capirai perchè.

        Trattengo le lacrime a stento.

        E’ sempre più vicino il momento di abbracciarti
        in grato silenzio, io,
        puk

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      3. mia cara, quando ci arrivano certi messaggi, sicuramente tratteniamo le lacrime, oppure no le lasciamo andare ma, quello che conta, è il motivo profondo per cui esse si formano istantanee in qualche punto remoto del cuore, o dell’anima, dipende. E il motivo principale, te lo anticipo piccola Puk, non è la gratitudine, bellissimo sentimento ma che viene subito dopo; il motivo è che da qualche parte dentro di noi qualcuno capisce che non può più far finta di niente; che ora ha la responsabilità di scegliere se girare al largo dall’incavo dell’Albero o tuffarcisi dentro SENZA GARANZIE.
        E’ il momento di non ritorno: qualsiasi sarà la strada che si sceglierà, se il sentiero già tracciato o l’attraversamento di un varco, comunque in qualche modo si dovranno affrontare dolori. Ancora. Magari di qualità completamente differente e con altri significati, ma gli attraversamenti, lo devi sapere, prevedono graffi e ferite.

        In rispettoso, sorridente silenzio ora io sorrido…

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      4. Non c’è viaggio senza cambiamenti, non c’è viaggio senza ferite.
        Sarebbe stato il mio prossimo post, mi hai solo anticipato.
        baci
        torno presto in questo posto magico, meridiano verde di verdi diversi, come diverse speranze
        🙂

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  4. Ciao antonella sai quel cancello guardando puo’ dire tanto ,ma anche non dire niente,si sa dipente con quale occhio si guarda,se si guarda con il cuore aperto puo’ anche riscoprire ricordi belli o brutti,pieni di significato o insulsi,vuoti.Se invece lo si guarda con l’intelletto ,puo’ essere visto in tanti modi.un bacio Claudia.

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  5. Il video mi fa venire in mente una sola parola: SURPLUS.

    A questa poi fanno capo tutta una serie di sentimenti che disporrei ad organigramma (grappolo) con a capo la TRISTEZZA.

    La Natura che si riappropria dei Suoi spazi, hai scritto in uno dei commenti…

    IO DETESTO i “praticelli all’ inglese” le siepi reduci dai COIFFEUR di fresco… ridicole sculture botaniche… che finiscono per sembrare UN TRUCCO SOVRABBONDANTE su una donna… non so, mi viene in mente Moira Orfei per dirne una che tutti possono rammentare… ( i chirurghi invece, rammenDare).

    Le correzioni sulle PERFEZIONI della NATURA… sono un non-senso, un assurdo… un affronto; al quale spesso segue una vendetta, inesorabile, quanto CERCATA.

    L’ Urlo.

    “Un urlo in cerca di una bocca” diceva Giorgio Gaber.

    Lo dico anche io… Lui mi permettera’ il memento e l’ usufrutto della locuzione.

    Urlano gli occhi.
    Urlano le penne.

    Urlano i falchi …SDEGNATI.

    Eros

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    1. qualcuno, o più di qualcuno se n’è già accorto: a modo suo Gaia non sta più usando la “bocca” solo per urlare; ha cominciato a mordere, in modo vitale, selvaggio, con le SUE logiche regole.

      Sai che siamo in pochini a preferire l’estetica di madre natura a quella dei giardini elaboratamente…rammendati??!! 😉

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      1. Ma la natura più vera è proprio quella,che ce ne facciamo del tutto perfetto,tutto va bene,quando non è così?La natura va vissuta allo stato puro,direi brado,poi sta a lei rendersi madre o matrigna.Noi siamo solo i suoi figli e come tali dovremmo rispettarla,urlando quando c’è n’è bisogno,salvaguadandola quando è lei ad avere bisogno di noi.Non ingabbiamola in stereotipi già visti,perchè quella non è vita,non è vitalità,è solo lo specchio capovolto di una finzione stridente e quel cancello,lo ripeto per l’ennesima volta, sta lì a ricordarcelo.
        Buona giornata
        Angla

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    2. Urlano gli occhi.
      Urlano le penne.

      Urlano i falchi …SDEGNATI.

      Il falco per natura non urla perchè non è un vendicatore ma solo uno dei Lord dei Cieli, un portatore di informazioni visive. Un falco non si sdegna perchè non è stato creato per questo. Osserva. Raccoglie il magico tra terra e cielo. Vive nel nostro tempo, ma ritorna sempre dal Falconiere ad ogni luna. Il castello e il suo contorno riposano con lui.

      Sun

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  6. Buongiorno mia cara Antonella…ogni tuo post mi regala emozioni nuove e tutti mi donano una serenità che ha qualcosa di magico.
    Ti lascio un bacione e un abbraccio ..gesti semplici ma di un valore immenso
    con affetto Grazia

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